Sono Regina Florio, segretaria dell’Associazione, sposata con Fabrizio, mamma di quattro figli ormai adolescenti. Sono consigliere dell’Associazione nazionale famiglie numerose, giornalista pubblicista, autrice di diverse pubblicazioni su costume e società; nel 2010 ho curato l’edizione del libro di Miranda Magni “Il Gioco Rubato” e nell’Associazione il Segno Il Colore mi occupo degli aspetti legati alla comunicazione. Sono una mamma, e nel Closlieu ho trovato un modello di relazione che rispondeva alle mie inclinazioni, alle mie domande sull’educazione, ai miei dubbi. Una relazione in cui l’adulto di riferimento è al servizio della crescita e della libertà del bambino, nel pieno rispetto della sua dignità e unicità. Un modello che cozza con il sistema educativo dominante, dove omologazione e competizione contribuiscono a spegnere l’entusiasmo e la gioia di vivere dei nostri figli.
Ma sono anche una giornalista, che sente la necessità di diffondere questa “buona notizia”: l’esistenza di un mondo possibile dove adulti e bambini, diversi e speciali, trovano un loro spazio in un gruppo, dove ognuno sperimenta il piacere di fare per il semplice gusto del fare, il piacere del gioco vero, quello che ti fa crescere, lontani dalla logica del prodotto, del risultato, della prestazione. Un luogo sempre uguale a sé stesso che regala sicurezza e stabilità in un tempo che considera la precarietà un valore e si perde dietro la continua ricerca del nuovo. Un luogo dove ci si può permettere il lusso di scendere in profondità, scoprire il gusto delle cose ben fatte, della precisione, della cura, dei riti, dove sperimentarsi e conoscersi attraverso il gioco più autentico, ormai merce rara per i nostri bambini.
Il Closlieu è tutto questo e molto di più, perché suggerisce spunti importanti per affrontare la relazione (educativa, ma non solo) con uno stile diverso: ci dice che ruolo devono giocare gli adulti nella vita dei bambini e ci svela che possiamo avere fiducia nei nostri ragazzi, tutti capaci di cose meravigliose se messi nelle condizioni di esprimersi. Una grande lezione da un luogo che non è una filosofia, una teoria o uno studio accademico. E’ solo un posto dove dipingere.