Mi chiamo Gaia Sabbadini, il giorno che mi imbattei quasi per caso nel sito di Arno Stern fu entusiasmo a prima vista.I pennelli in quel posto ricoprivano il ruolo che io avevo da sempre cercato.I voti tanto sofferti e la competizione che odiavo non c’erano, lasciavano il posto alla creatività, al rispetto, alla fiducia. Mi sembrava di sognare.Il closlieu parlava di un modo diverso di considerare le persone: sobrio, semplice, rispettoso, colorato, eterogeneo, fiducioso, pregno di gioco e concentrazione. Investì tutta me stessa nella realizzazione di un closlieu, ma soprattutto iniziai a capire che non c’era nulla da “capire”, ma tanto da lasciarsi alle spalle. Tutta una serie di abitudini, pregiudizi, idee che mi impedivano di vivere la completa e autentica semplicità del closlieu. Il lavoro su me stessa, che continua ancora oggi, mi ha portato a scegliere di essere una praticien, mi ha portato ad essere la mamma che sono, a mettere in discussione le mie certezze, e a capire che non c’è nulla di più meraviglioso di un essere umano aperto al proprio cambiamento, alla propria evoluzione, alla propria espressione.