Mi chiamo Lidia Parma, sono educatrice nella scuola dell’infanzia statale di Vanzone a Calusco D’Adda. Ho incontrato il Closlieu mentre cercavo un atelierista per la scuola. Immediatamente sono stata colpita dalla sacralità del luogo, chiuso, ma per niente claustrofobico, anzi profumato, dalle pareti colorate. La Praticienne che mi ha accolto non ha mai parlato di attività da proporre ai bambini, ma di valori, valori nei quali mi sono riconosciuta e che mi hanno fatto scegliere una praticienne al posto di un atelierista.
L’incontro con questo piccolo atelier di pittura ha rivoluzionato la mia vita professionale, è arrivato al momento giusto per rispondere ai dubbi che mi tormentavano da tempo, per farmi riflettere sulla reale valenza educativa della pratica scolastica, del ruolo docente.
Un semplice luogo per dipingere si è rivelato un gioiello educativo come non ne avevo mai trovato prima, avanti anni luce dalla pedagogia applicata e pur di una semplicità sconvolgente. Basato sul perfetto equilibrio tra individuale e sociale, libertà e regole, servizio e autorità, abbondanza e spreco, dove inclusione e diversità sono necessità, normalità e tanto altro. Nel Closlieu si va per il piacere di dipingere, ma si impara a vivere perché è un luogo “sovversivo” che educa ad una società di persone libere di essere ciò che sono, libere di sperimentare e intraprendere autentici processi evolutivi, alle quali viene chiesto di essere rispettose, rigorose, esigenti. Nel Closlieu non c’è giudizio di valore, non ci sono prestazioni, animazioni e insegnamenti, nessuno esercita potere su nessuno, ma ci sono regole che permettono il gioco e che tutti devono rispettare….nel Closlieu “un altro mondo” c’è già.
Dopo sessioni di formazione con Miranda Magni e Arno Stern ho avviato, insieme ad una collega, una sperimentazione alla scuola dell’infanzia di Vanzone a Calusco D’Adda, grazie al prezioso aiuto di Paola Pusineri della scuola dell’ infanzia Maria delle Vigne di Vigevano, che già sperimentava in tal senso da anni con ottimi risultati. L’intento non era quello di portare il Closlieu nella scuola, ma di portare la scuola al Closlieu. Ed i risultati ci sono stati, e sono stati immediati. Con la collega abbiamo visto i bambini cambiare radicalmente davanti ai nostri occhi meravigliati. Un’esperienza indimenticabile che ci ha profondamente toccate e cambiate ed ha confermato le grandi potenzialità dei bambini liberi di essere e gli studi di Stern sulla semiologia dell’ espressione.
Da anni l’atelier si è aperto al territorio, nell’orario extrascolastico, diventando un Closlieu disponibile per le persone da 3 a 90 anni che desiderano intraprendere il gioco del dipingere.