Conosco Miranda e il suo Closlieu dagli anni ’80, dopo essere venuta a conoscenza della sua esistenza da una locandina nel piccolo negozio di “Cose”, a Bergamo Alta. Allora semplicemente “Atelier di pittura” (non ancora CLOSLIEU come Stern più tardi scelse di chiamarlo), laboratorio dove potersi esprimere liberamente nel rispetto di semplici ma fondamentali regole: vi entravi… ma non diventavi un allievo perchè non c’erano insegnanti ad aspettarti!
Su di me, che arrivavo dal mondo della scuola ed ero alla ricerca costante di spazi e modalità di libera espressione, il Closlieu esercitò subito il suo fascino, oltre a curiosità, seguiti poi da interesse vero e proprio.
Così fissai un appuntamento per un colloquio preliminare con Miranda e una settimana dopo già dipingevo nel “mio” gruppo. Vi ho dipinto per diversi anni e … sono ancora qui (a far parte dell’ Associazione)!
Più tardi ci ho portato anche mia figlia che, nonostante le sue difficoltà motorie, si è sempre sentita a suo agio, in un luogo dove finalmente non era più ‘pressata’ da richieste e prestazioni scolastiche.
Ma cosa affascina ( e personalmente mi ha affascinato) del Closlieu?
Oggi a questa domanda posso rispondere con assoluta certezza:
la serietà del “gioco del dipingere” di cui qui si fa esperienza. Serietà grazie alla quale ognuno di noi può contattare la propria dimensione creativa più autentica, ai nostri giorni più che mai trascurata da una cultura del “fare” compulsivo e frenetico, dove al silenzio si è sostituito un rumore costante e invasivo, all’attenzione e alla cura la superficialità e la fretta…
Nell’ultimo ‘stage’ organizzato nel Closlieu di Miranda la primavera scorsa, si sono usate immagini molto evocative che hanno paragonato il “chiostro dei colori” a “un giardino dell’anima” dove il dipingere è stato associato a “una pratica espressiva meditativa (e poetica)”…ecco, dipingere nel Closlieu educa al silenzio interiore e alla capacità di ascolto (“in primis” di se stessi), contribuisce alla costruzione di una spiritualità (non necessariamente vincolata ad un credo religioso) che dà disciplina all’interiorità, rendendola capace di attenzione vera.